"C’era una volta un uomo, Simon. Nato e cresciuto in campagna, custodì per anni il proprio cuore per poterlo donare un giorno ad Allis, la ragazza più bella del paese. Ed Allis, timida e riservata, tra i tanti pretendenti in abito azzurro e cavallo bianco riconobbe nella semplice gentilezza di Simon il vero significato del principe azzurro. E da quel giorno vissero felici insieme. Quando la mattina sorprendeva di colori il paesello, Simon svegliava Allis con il profumo di una rosa appena colta e lei lo aiutava a mettersi il cappotto prima di uscire per andare a lavoro. Alla sera, Allis attendeva ansiosa il suo ritorno, variando di continuo la posizione di forchette e bicchieri sulla tavola imbandita con piatti prelibati e del buon vinello. Poi il bussare alla porta e un sorriso. E così, giorno dopo giorno, la loro vita trascorreva serena e felice.
Ma d’improvviso Simon perse Allis. O almeno così crebbe quando una sera, tornato a casa più tardi del solito la trovò in lacrime rannicchiata in un angolo della stanza. Mobili in disordine e vetri rotti intorno a lei.
Simon provò a parlarle per sapere cosa fosse accaduto, ma lei non sentiva e i suoi occhi sembravano ignorarlo. Così le si avvicinò per abbracciarla e darle conforto ma vide le sue mani attraversare il corpo di Allis come fosse d’aria. Preso dal panico si gettò ai suoi piedi e dalla disperazione pianse con lei fino ad addormentarsi. Al risveglio un grande spavento lo colse: Allis era in piedi poco distante da lui in compagnia di oscuri individui, alti, magri e terribilmente pallidi in volto. Indossavano cappotti grandi e spessi sotto i quali i loro piedi sembravano ancora più piccoli.
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Simon si morse le labbra ma non si mosse da terra; si finse ancora addormentato e tese l’orecchio per provare a capire cosa volessero quegli esseri spaventosi da lei. Il sussurrare però rendeva difficile la comprensione anche all’udito più fino così Simon riuscì a decifrare ben poco se non l’intenzione da parte degli sconosciuti di portare Allis via in qualche luogo e il rifiuto di lei che, in un sol fiato disse non si sentiva ancora pronta.
La mente di Simon fu attraversata da un’accecata certezza: erano stati loro a ridurla così, forse con una maledizione, una magia oscura o un ricatto del diavolo. E di Allis non era rimasto che un triste fantasma. Probabilmente se si fossero accorti di lui lo avrebbero ucciso o trasformato in qualche orrenda creatura.
Ma il suo cuore non poteva lasciarla andare. Con coraggio si mise in piedi e urlò ai miserabili di non toccare Allis, ma questi non c’erano più. Subito Simon si precipitò fuori sul vialetto e vedendo una carrozza allontanarsi decise di inseguirla a piedi. Dopo una breve corsa il mezzo fece perdere le proprie tracce, lasciando Simon ansante e impotente.
Allis piangeva e l’unica cosa che potè fare fu starle accanto, nel terrore che qualcuno potesse tornare per portarla via.
La mattina dopo decise di chiedere aiuto in paese. Svegliato di buon ora, fece per prendere il cappotto quando vide Allis uscire di casa, diretta alla piccola chiesa. Simon la seguì, chiedendosi se davvero un aiuto divino potesse ridarle la sua amata. A ridosso dell’altare Allis accese una delle candele presenti. Poi alzò lo sguardo, si asciugò il viso e spense la candela con un soffio. Infine si allontanò verso l’uscita. Un lieve sorriso.
Simon credendo nel miracolo si voltò.
Simon non ci fu più."
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